Giochi di Bambini



Pieter Bruegel il Vecchio - Giochi di fanciulli


Il tempo dell'infanzia: giochi e giocattoli.

a cura di: Dott.ssa Maria Antonietta Filipponio

Giochi di fanciulli (1560)


di Pieter Bruegel il Vecchio (1525/30 - 1569)


Kunsthistorisches Museum, Vienna


Come copertina per questo numero de "Il Tempo dell'infanzia", dedicato ai giochi e ai giocattoli, abbiamo scelto il quadro del pittore fiammingo Pieter Bruegel il Vecchio, perché è una testimonianza storica eccezionale: il dipinto viene, infatti, definito una "enciclopedia di giochi infantili". Vi sono infatti raffigurati più di 80 tra giochi e passatempi.

La famosissima opera, quindi, ci permette di entrare nel mondo dei bambini di secoli fa e di conoscere e capire meglio le loro attività ludiche: ma, sorprendentemente, ci rendiamo conto di quanto I giochi e I giocattoli siano universali ed eterni, perché uguali ieri come oggi.

La tela presenta una grande quantità di fanciulli che, in modo quasi folle, invade lo spazio di una grande piazza con I propri giocattoli e divertimenti: chi si rincorre con i cerchi, chi cerca l'equilibrio su botti vuote, chi si diverte con palle e bocce. Mentre alcuni avanzano in fila indiana, mimando cerimoniali di qualche festa religiosa, o scherzando a far capitomboli o solo confusione, altri si esercitano a camminare sui trampoli o a montare a cavalcioni l'uno sull'altro, come al gioco della cavallina.

L'indagine sul significato reale della tela ha portato a interpretazioni disparate: alcuni critici vedono nel quadro un'allegoria dell'infanzia, altri una allegoria della follia oppure una satira del genere umano.

Il mondo infantile del 1500 era un mondo giocoso, libero e burlone, meno legato a costrizione o divieti, dove grandi e piccoli si mescolavano insieme senza una rigorosa distinzione di età o una separazione tra giochi riservati ai bambini e agli adulti.

I fanciulli vengono rappresentati mentre giocano a pallamaglio, a pallacorda, al gioco della rana, al gioco della candela, al salto delle botti, per citare alcuni esempi ormai sconosciuti, ma, come I bambini di ogni epoca, si divertono anche facendo ginnastica: in quella società dura e spietata, volta soprattutto alla lotta e alla guerra, i giochi di destrezza, di agilità, di forza e resistenza allo sforzo o al dolore fanno parte della preparazione sia fisica che caratteriale dei giovani.

18/9/2001


Riporto questo scritto poichè corrisponde al mio pensiero, donandogli quel tocco artistico che non guasta mai: viviamo in una società in cui tendenzialmente si divide, di separa.

Già al momento della nascita, tradizione ospedaliera vuole che il bambino venga allontanato dalla Madre, toccato da mani sconosciute, lontano dal suo odore vitale che è quello della sua mamma; da un mondo fatto di delicatissimi movimenti, un'infrangersi di onde, viene sballottato ed il cucciolo si sente spaesato, senza alcun punto di riferimento. Poi arriva a casa, lì lo aspetta una bellissima cameretta, davvero alla moda, separata dal corpo della madre; tendenzialmente dorme da solo, in una culla fatta apposta per lui che guarda caso cerca di dare quella sensazione di soffice conforto che era il grambo della madre. Certo, ma la mamma dov'è?

Poi arriva il momento del nido, dell'asilo, della scuola: mondi separati; adulti con adulti, bambini con bambini. Anche una semplice spesa al supermercato.....bambini a casa, mamme di corsa a fare spese.

Forse anche nelle nostre case si vive separati, distanti mille miglia, ognuno assorto in faccende proprie: anche preparare un pasto comporta allontanamento, distacco.

Non si gioca più, ci si prende troppo sul serio, qualsiasi cosa si faccia è semrpe di vitale importanza.......perdendo la linfa vitale dell'esistere.

Non si vedono più bambini e adulti insieme coinvolti in qualcosa, ma che riguarda entrambe; a parte i giardini sotto casa, i bambini mi accorgo non sanno assolutamente cosa significhi giocare con una foglia d'erba, la sabbia, la terra, scoprire le belelzze della natura con una lente di ingrandimento, con un microscopio.

Non sanno più sporcarsi di farina mentre aiutano la mamma a preparare una torta, a giocare con al pasta di sale.

Davvero i videogame hanno rubato il cuore dei nostri figli e noi ci illudiamo che così il nostro tempo aumenta, ma invece stiamo davvero togliendo un tesoro enorme ai nostri bambini, per il loro futuro: stupirsi di ciò che li circonda, essere curiosi di scoprire e gioire delle piccole conquiste personali.

Sono certa che qualcosa cambierà........ma dobbiamo cambiare noi Donne, noi Mamme.........proviamoci..........

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